KHIVA

KHIVA | STORIA DI KHIVA

KHIVA | STORIA DI KHIVA

Quando viaggiamo, in genere non cerchiamo shopping center o grattacieli. Aspiriamo a calarci in una cultura differente, strana, sconosciuta. Vogliamo essere testimoni di architetture maestose ed edifici misteriosi, assaggiare nuovi piatti, incontrare persone diverse da noi. La città di Khiva soddisfa tutti questi desideri.

Khiva nei Secoli

La Khiva antica sorge nella regione uzbeka di Khorezm, a una trentina di chilometri dal capoluogo Urgench, nel tratto inferiore del fiume Amu-Darya. Khiva è un museo a cielo aperto, la perla dell’oasi di Khorezm circondata dal deserto, che si estende lungo il ramo sinistro dell’Amu-Darya. For molti secoli Khiva è stata uno dei maggiori centri dei percorsi carovanieri, la nota Via della Seta.

L’origine di Khiva risale a migliaia di anni fa. Iniziò ad esistere grazie alle oasi sorte attorno alla sponda sinistra del fiume Amu-Darya. Era un luogo ideale come sosta per le carovane durante il lungo viaggio dall’Oriente all’Europa. Secondo studi archeologici, il primo insediamento risale a quasi 2500 anni fa. La leggenda vuole che la città sia stata edificata attorno alla fonte di Kheyvak, la cui acqua pare avesse un sapore incredibile. Il pozzo fu scavato da Sim, uno dei figli del biblico Noé; si può ancora ammirare, in quello che è il nucleo più antico di Khiva, Ichan-Kala.

Nei secoli V e VI Khiva divenne una meta significativa. Con tempo si trasformò da luogo di transito delle carovane a centro essenziale a livello culturale e commerciale. Dopo il 1598, quando l’Amu-Darya modificò il suo corso lasciando Urgench senz’acqua, Khiva divenne di fatto la capitale della regione di Khorezm, sviluppata e potente. Si è preservata intatta sino ai nostri giorni, offrendo ai visitatori eccezionali monumenti di un passato lontano e misterioso.

Cosa Vedere a Khiva

Quando si parla di Khiva le foto non sono mai abbastanza. Bisogna proprio vedere coi propri occhi i tanti siti storici per rendersi conto della speciale atmosfera orientale.

Il nucleo originario è stato dichiarato da UNESCO Patrimonio dell’Umanità; chiamato Ichan-Kala, è protetto da una possente cinta muraria. La Città Vecchia è piccina, probabilmente vi basterà mezza giornata per visitarla. Sarà utile per immaginare come dovevano essere le città dell’Asia Centrale molti anni fa.

Potete entrare nella Città Antica attraverso una delle quattro porte, la Palvan-darvasa o la Porta Orientale, costruite nel 1804-1806 e chiamate “Cancelli degli Schiavi” perché utilizzate all’epoca dai mercanti di schiavi.

Fra gli edifici della Khiva antica, il minareto Kalta-minor attira l’attenzione. I mosaici e le stupende maioliche mostrano il talento e l’abilità degli artisti uzbeki. Kalta-minor si traduce con “corto” sebbene inizialmente era previsto che diventasse il minareto più alto d’Oriente. Dopo la morte di Muhammad Amin Kahn, avvenuta nel 1855, la costruzione si fermò, ad un’altezza di 29 metri. Le ragioni di questo stop sono avvolte dal mistero, circolando diverse leggende in proposito. Di fatto, il minareto più alto d’Oriente è rimasto incompiuto.

Persone e Artigianato

Una delle attrattive di Khiva sono i suoi abitanti, persone che vivono qui da oltre una generazione, che amano la loro terra e, soprattutto, proteggono il retaggio dei loro antenati. Le loro case sono sempre accoglienti, i sorrisi sinceri. Vivono nel cuore della storia familiare; come i loro predecessori, accolgono i viaggiatori con cordialità e benevolenza.

La popolazione di Khiva custodisce molti talenti. Vale la pena acquistare pezzi di artigianato locali, in particolare:

• oggetti in legno intarsiato;

• ricami;

• terrecotte;

• pittura su legno;

• ceramiche dipinte a mano;

• goffrature e incisioni.

Camminando per le strade di Khiva, vi capiterà di pensare che la moderna civilizzazione con la fretta e il frastuono sia molto molto lontana. In effetti, qui, in un’atmosfera di calma e serenità, potrete far riposare corpo e anima.