Boysun, Uzbekistan

Boysun, Uzbekistan

Boysun, Uzbekistan

Boysun è una piccola cittadina dell’Uzbekistan, situata nel sud del paese, nella regione Surkhandarya, fuori dalle rotte turistiche. La città più vicina è Termez, a due ore d’auto.

Boysun è un luogo stupefacente nel nostro paese; chi ci vive sostiene che non si trovi altrove una tale bellezza naturale.
Il nome significa “la tribù dei leali” e rispecchia l’essenza degli abitanti.

Perché andare a Boysun?

Per la natura dei Monti Hissar
Recarsi a Boysun merita per la componente naturalistica. I paesaggi sono di rara bellezza, con la catena montuosa Hissar, vallate, scogliere e grotte. Le piane ai loro piedi sono punteggiate da foreste di ginepri, boschetti di platani e castagni che svettano sui profili verdi dei prati. L’aria pura e l’acqua cristallina dei fiumi rinfrescano i viaggiatori anche durante la calda estate uzbeka.

Le montagne dettano legge, unendo Uzbekistan, Kirghizistan, Turkmenistan e Tajikistan. Somigliano ai Pirenei ma gli abitanti vivono in condizioni più sfidanti. La sottile linea sulla cima di crinali è il tratto distintivo; l’alba è percepita in modo differente qui, illumina le piane con una luce avvolgente.

Per l’ambiente
Grazie alle condizioni climatiche, questa terra è lussureggiante da migliaia di anni, garantendo ai monasteri generosi raccolti di vegetali e frutti. Un tempo rifornivano i mercanti lungo la Via della Seta e da allora l’agricoltura riveste un ruolo significativo nella vita dei villaggi.

Frutti fragranti, praticamente colti direttamente da giardini e alberi, e, si badi bene, senza un singolo grammo di additivi chimici. Né nell’acqua, né nell’aria, né nel terreno. Lontano dalle città e dalle infrastrutture industriali, con un basso tasso di sviluppo, è minimizzato l’impatto dell’uomo sulla natura.

La zootecnia è diffusa a Boysun; la conformazione del terreno montano, con i dislivelli, rende difficile le lavorazioni a macchina; cavalli e asini sono utili alleati per arare. Gli abitanti non amano i metodi moderni, una sorta di paganesimo ha lasciato tracce nelle menti. Vige un atteggiamento arcaico verso madre terra.

È diffusa anche la professione del mugnaio; in alcuni casi la lavorazione del grano è ancora manuale.

Per la storia
La grotta Teshik-Tash è un vero tesoro culturale. È diventata famosa nel mondo in seguito al rinvenimento dei resti di un ominide della specie dei Neanderthal e a un curioso esempio di arte rupestre nelle montagne di Kugitang, la “caccia del toro”, risalente al Mesolitico.

Qui Alessandro Magno fondò il Regno Greco-Battriano, e l’influenza dell’ellenismo si rintraccia tutt’oggi. Più tardi, il Regno di Kushan sventolò i suoi vessilli sulle terre di Battria e Sogdiana. Con il passare dei secoli, passarono attraverso le strette gole di montagna – il “Cancello Nero” di Boysun – le carovane di mercanti della Grande Via della Seta, le feroci truppe di Genghis Khan e l’indomito Tamerlano.

Per l’autenticità: eredità materiale e immateriale
Una tappa a Boysun completerà le vostre idee sulle differenze fra culture nelle regioni dell’Uzbekistan, sebbene non sia comparabile a nessun’altra in termini di identità. Occorre più di un giorno per esplorare Boysun, ma anche se riusciste a trascorrervi solo qualche ora, fatelo. Vi consentirà di percepire colori e atmosfere e vi lascerà memorie indelebili.

Chi arriva fin qui lo fa per immergersi in una dimensione autenticamente antica. L’atmosfera e il senso di meraviglia non derivano dalle architetture come a Samarkanda, ma dallo stile di vita della società. Immaginate una sorta di riserva dove il tempo si è fermato, dove le esperienze del passato, le civiltà, le usanze e le tradizioni degli antenati sono state venerate e preservate.

Il fascino del passato si ritrova in dettagli: le mura delle case dipinte con colori sgargianti, i ricami a mano ad opera di virtuosi artigiani. È affermata la nomea del ricamo ornamentale di Boysun; anche l’origine della preziosità dei ricami sui copricapi tyubeteika è attribuita a questa regione.

Gli oggetti vengono riposti in cassapanche in legno intarsiato; le pietanze servite in piatti di ceramiche dipinti. Sono cotti in calderoni, alla griglia o in forni di terracotta.

Nella Boysun preislamica si praticava l’adorazione del fuoco, con riti sciamanici. Tracce dell’antica cultura sono ancora visibili nelle cerimonie religiose, per esempio, in occasione di matrimoni, in cui l’elemento del fuoco è mantenuto.

I bambini ascoltano le stesse ninnananne cantate dai loro antenati secoli fa, le medesime leggende, favole, ballate e miti. Questo patrimonio è un dono per gli etnografi che arrivano qui da tante parti del mondo.

La conservazione è una caratteristica molto più diffusa in montagna che nelle pianure. L’influenza della modernità e delle culture esterne qui arriva debolmente. Tuttavia, a Boysun tutto ciò non si traduce affatto in isolamento o xenofobia. Le persone sono aperte ai turisti, riservano loro un’accoglienza amichevole.